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Evitando di studiare in profondità l'andamento delle cose come esso è si deve finire di sperare nell'Ora X - nient'altro che una delle infinite varianti della speranza in Dio. Qui la parte del demiurgo tocca alla Guerra, la grande speranza di molti "rivoluzionari". Se non è l'evoluzione del capitalismo che spinge verso un rivoluzionamento deve essere qualche fattore esterno, questo è ovvio. Da qui ci s'inventano contraddizioni e tensioni economiche, sociali e politiche senza chiarire minimamente la natura di tali fenomeni, e, quel che è più grave, scambiando l'apparente assopimento delle cosidette 'lotte" per una vittoria (magari temporanea) del capitalismo. Le "lotte" del passato, così ridicolmente mitizzate, erano solo una delle forme in cui avveniva l'integrazione dei lavoratori nel sistema economico-politico ancora sano; l'assenza delle "lotte" di oggi, le grandi "paure" dei giovani e le rivolte dei rifiuti criminali delle periferie è solo una delle forme in cui avviene la loro de-integrazione da un sistema canceroso. Nei paesi avanzati stiamo assistendo a un contrasto talmente evidente tra una minoranza che si arricchisce in maniera banditesca e la stragrande maggioranza dei lavoratori ridotti a subire i ricatti più biechi che in realtà una rivoluzione potrebbe cominciare in ogni momento.